LA SEBASTIANI ATTENDE IL PLAY OFF CONTRO RIMINI CON UN TRIENNALE AD ALE ROSSI “NEL MOTORE”
RIETI – Una conferenza stampa di Roberto Pietropaoli non è mai noiosa né scontata. Non sono molte le occasioni in cui il patron si offre alla stampa e, con questa, alla città di Rieti. Tuttavia ogni qual volta ciò accade, ne sortisce sempre un evento che suscita interesse. Peraltro molte stagioni sportive vissute ai massimi livelli ed il trascorrere degli anni, descrivono appieno un personaggio che non ha smarrito determinati atteggiamenti – frutto di un carattere vulcanico ed irascibile – che potevano risultare indigesti: soprattutto a chi non conosce Pietropaoli. Egli è stato capace di metterli da parte, riponendoli in un cassetto, però sempre pronto ad utilizzarli nelle occasioni ritenute opportune. Ciò accade di rado, specialmente adesso che la sua Sebastiani si appresta a disputare un play off che, per una cittadina economicamente in grande difficoltà qual è Rieti, è o, anzi, dovrebbe essere un vanto. E che, viceversa, non troppi testimoniano di apprezzare, attribuendo all’impresa il giusto peso. Roberto Pietropaoli e l’intero staff tecnico si sono presentati alla stampa, nella splendida struttura di Casa-Real, per dare un annuncio di grande interesse. “Alessandro Rossi sarà l’allenatore della Sebastiani fino al 2027 – ha detto il patron – In questi giorni abbiamo firmato un contratto che lega Alessandro a Rieti con un triennale. Ne sono fiero. Ritengo che Rossi sia tra i migliori allenatori italiani ma, soprattutto, è tra le persone più belle che io abbia avuto la fortuna di conoscere”. Roberto viene da una famiglia umile, di media borghesia. Egli si è costruito con le proprie mani, ma non dimentica il passato ed i valori umani che sono alla base di ogni civile convivenza. Non dimentica la giovinezza, trascorsa a tirare calci ad un pallone su tutti i campi della Provincia o, ancora, a fare canestro: ieri come oggi, con quegli stessi amici. Ciò nonostante una evidente menomazione ad un braccio che lo ha reso ancora più forte, nello sport come nella vita. I 25 anni di attività professionale svolta lontano da Rieti, soprattutto a Milano ed in Lombardia, ma anche in provincia di Roma, lo hanno arricchito come professionista e come uomo, senza cancellarne le origini che rimangono e delle quali é fiero. “Le parole del “pres” commuovono ed emozionano – ha risposto Ale Rossi – Non credo di meritare tanto encomio, ma lo ringrazio e ne sono lieto”. Ma come nasce la perpetuazione del vincolo tra Rossi e la Sebastiani? E’ lo stesso coach ad illustrarlo. “I miei procuratori mi avevano informato, ormai da alcuni giorni, che una società di serie A1 voleva mettermi a capo della conduzione tecnica del team – narra Rossi – Così ho chiamato il mio presidente per riferirglielo. Egli mi ha risposto che, se volevo andare ne avevo tutto il diritto e che non avrebbe posto limiti o vincoli. Pietropaoli ha subito capito che il mio desiderio era ben altro e, cioè, quello di rimanere a Rieti. Ho chiesto il suo aiuto per questo. Firmare il contratto triennale è stato semplice per entrambe”. Con tali premesse, sabato venturo alle ore 21, la Sebastiani disputerà gara-1 dei quarti di finale play off contro Rimini. L’auspicio è che sia una festa, con tanta gente che accorra per assistere alla partita della prima società sportiva di Rieti. “Siamo partiti in Agosto con una squadra totalmente nuova – dice Roberto Pietropaoli – Il nostro obiettivo era una comoda salvezza e, invece, grazie a Rossi, ai suoi collaboratori, ai giocatori, allo staff abbiamo disputato un campionato favoloso, sempre al quarto posto per infine concludere come terzi. Un risultato eccezionale del quale, credo, pochi si capacitano. Abbiamo sconfitto squadre che costano ben più della nostra come Torino, Milano, Udine e Fortitudo Bologna. Ora ce la giochiamo con Rimini che, nella fase ad orologio, ha perso soltanto una partita su nove: quella giocata al PalaSojourner contro la Sebastiani”. Pietropaoli, infine, non può fare a meno – ma come dargli torto – di evidenziare i lavori fatti al PalaSojourner e dei quali, al di là dell’ente Provincia, pochi o nessuno gli hanno dato credito. “Ho preso in gestione il PalaSojourner che era Ottobre – afferma il patron della Sebastiani – Era ridotto malissimo. C’erano i topi. In pochi mesi, spendendo i miei capitali, abbiamo rimesso tutto in sesto: gli spogliatoi, i corridoi, l’impianto elettrico e quello idraulico, il parquet e, poi, la ritinteggiatura all’interno come nelle pertinenze, le aiuole, le inferriate; senza dimenticare il ripristino dell’impianto di tele-vigilanza e di riscaldamento. Insomma, la gloriosa arena di Villa Reatina ha ripreso vita tanto che domenica scorsa, Ruzzier, il play di Trieste, mi ha chiesto se questa struttura fosse di nuova costruzione. Giulio Arcieri, il celebre dirigente di Trieste, si è complimentato asserendo che: la Sebastiani è la società più organizzata di tutta la serie A2 e tra le migliori in Italia. Peccato che tutti si accorgano di questo, ma che la stessa cosa non accada a Rieti”. (Valerio Pasquetti)
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