Venerdì 7 ottobre a partire dalle ore 10 nei pressi del presidio delle lavoratrici licenziate da Leon Antares, si terrà una riunione dei delegati sindacali del commercio e dei servizi a sostegno della protesta e della lotta delle 16 lavoratrici e lavoratori licenziate.
Purtroppo tutti i tentativi portati avanti dalle organizzazioni sindacali e dalle Istituzioni (in ultimo da parte del Comune di Rieti e di Cittaducale, ma in precedenza anche dalla Prefettura) si sono trovate davanti un muro eretto da Leon Antares (gruppo Papagni) che non ha consentito nemmeno un inizio di confronto rispetto alla proposta sindacale che rimane quella di ricercare un accordo il quale, anche utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla legge in questi casi (CIG, solidarietà, part time, incentivazioni ecc.…), desse una risposta in positivo al dramma di 17 licenziamenti evitando l’inaccettabile paradosso per cui la ditta Antares 2012 srl(gruppo Papagni) che gestiva il punto vendita di via delle Scienze ha licenziato il 21 giugno 17 lavoratori operanti sul punto di via delle Scienze (a marchio Leon e di proprietà del gruppo Papagni) per poi veder rispuntare il precedente marchio Le Mark che riapre il punto vendita (dopo venti giorni), lasciando le 16 lavoratrici e lavoratori a casa e assumendone altri a diritti e salario ridotti, in barba all’art. 2112 del C.C. e alla legge che disciplina la cessione di ramo d’azienda.
La riunione dei delegati del commercio presso il presidio delle lavoratrici Leon assume dunque un significato emblematico: ovveroche tutti i lavoratori del settore sono e si sentono coinvolti nella difesa di diritti e delle regole che attualmente stanno portando avanti le lavoratrici di Leon (che tutti i giorni, dal gazebo nei pressi del P.V. ricordano l’ingiustizia che hanno subito e che non augurano a nessuno), ma che riguardano tutto il settore del commercio e tutto il nostro territorio, affinchè drammi del genere non si ripetano.
Venerdì 7 ottobre i rappresentanti sindacali delle aziende del commercio insieme alle colleghe licenziate da Leon continueranno a porsi e la solita domanda che però continua ad essere elusa (in primis dalle autorità di controllo): si può chiudere una attività, licenziare 17 persone e riaprirla 20 giorni dopo come se nulla fosse, cambiando marchio e lasciando i lavoratori a casa? Come si fa a non pensare che quelle lavoratrici e lavoratori che hanno perso un lavoro e un salario non si ribellino e chiedano spiegazioni alla proprietà, ma anche alle autorità di controllo (Ispettorato del Lavoro, Comunedi Cittaducale ecc.).
Anche sul fronte degli stipendi (giugno e 14à) e delle spettanze di fine rapportoad oggi, nonostante i proclami della proprietà, nessuna risposta e nessun impegno concreto da parte dei rappresentanti di AntaressrlPapagni e Coluzzi. Come se gli stipendi o le spettanze di fine rapporto fossero un optional. Si pensa forse che i lavoratori debbano accettare anche questo?
Ri, 4.10.2016Filcams Cgil Uiltucs Uil Rieti
E. Turchi P. Feliciangeli
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